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06 03 2014 | Rimini | Industria e università, presentato il tecnopolo Ict (sotto l'occhio attento dell'Europa)

Giovedì, 06 Marzo 2014

rossoRimini | Industria e università, presentato il tecnopolo Ict (sotto l'occhio attento dell'Europa)

 

E' stato presentato ieri in Confindustria a Rimini il Teconpolo Information Communication Technology ICT con Marco Chiani e Antonio Corradi, del Tecnopolo ICT, e Luciano Margara, responsabile Cesena LAB (incubatore e acceleratore d’'impresa, incentrato sul mondo digital, web & new media) nonché Coordinatore del Campus universitario di Cesena.

 
L'iniziativa possibile grazie ad un ulteriore passo nella collaborazione tra Confindustria Rimini, Uni.Rimini Spa e il Sistema dei Tecnopoli per l'’Alta tecnologia della Regione Emilia Romagna ha il compito di "agevolare i legami con il mondo della ricerca, per aiutare le imprese associate a sviluppare un approccio al mercato più competitivo e incentrato sull’'innovazione", spiegano da Confindustria. In pratica, la finalità è "facilitare il trasferimento di informazioni nel campo della ricerca industriale, attivare collaborazioni tra le aziende associate e i laboratori dei Centri Interdipartimentali Ricerca Industriale (CIRI) dell'università di Bologna, identificare temi di ricerca condivisi tra il CIRI e l'’azienda, l’'organizzazione di workshop e seminari sul territorio". I Professori si sono resi disponibili ad effettuare un check up gratuito, con modalità che verranno definite con le aziende, e a valutare eventuali successivi follow up per progetti specifici.


A guardare con interesse ai dieci tecnopoli dell'Emilia Romagna è l'Europa che vede nella regione un futuro da hub dell'innovazione industriale e una rampa di lancio per le imprese high-tech in Europa. Una "buona pratica" che la Commissione ha cofinanziato con l'investimento complessivo di 241 milioni di euro e con un ammontare di 94 milioni nel periodo 2007-2013. Un progetto chiave nella strategia Ue per il 2020, per creare occupazione, sviluppare fonti di energia rinnovabile e aumentare la produttività.


La rete regionale, con 132 programmi di ricerca e 1.600 collaboratori, per far fronte all'interesse dell'Europa si è data attività diversificate territorialmente. Se a Bologna ci si concentrerà sulle tecnologie per l'automazione industriale, i nuovi materiali, le nanotecnologie e telecomunicazioni multimediali, a Modena e Reggio Emilia sulla ceramica, a Parma sull'industria alimentare, a Piacenza su energia e strumenti per i macchinari, a Ferrara su farmaceutica, biotecnologie e eco-tecnologie, tra Ravenna, Forlì e Rimini si punta a un forte distretto nautico, mentre a Cesena all'industria manifatturiera.


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